venerdì 8 gennaio 2016

Claudio Magris: La rivelazione più grande è quella che ci fa scoprire come noi esistiamo fuori..

Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio
La rivelazione più grande è quella che ci fa scoprire come noi esistiamo fuori, nella realtà esterna, nell’acqua che riflette la nostra immagine o nello sguardo che la raccoglie e la custodisce, nella memoria e nei sentimenti degli altri, che ci conservano e salvano nel cuore. Esistiamo in chi ci ama e ci fa abitare nei suoi pensieri. La nostra vera morte, per Borges, non avviene con l’estinzione fisica: quest’ultima, come dice la poesia Limiti, ci logora incessante in ogni attimo, ha luogo ogni volta in cui, senza saperlo, apriamo per l’ultima volta un libro che non toccheremo mai più o percorriamo una strada nella quale non torneremo. La vera morte, come dice la splendida parabola Il testimone, avviene quando si chiudono gli ultimi occhi che hanno visto il nostro volto, quando si spegne l’ultimo pensiero di qualcuno che ci ricorda, quando si cancellano le tracce che abbiamo lasciato di noi nel mondo: l’ultimo sassone, nel Testimone, muore trascinando nel nulla le ultime immagini dei riti pagani, gli idoli e i sacrifici perduti di un’età scomparsa.

Da "Itaca e oltre" di Claudio Magris

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