mercoledì 8 giugno 2016

Haruki Murakami: Accanto a questo mondo, dove noi viviamo, ce n’è sempre un altro...


Bartolomeo Veneto
Accanto a questo mondo, dove noi viviamo, ce n’è sempre un altro. Fino a un certo punto possiamo anche entrarci e – se stiamo molto attenti – tornare indietro sani e salvi. Ma superato un certo limite, è impossibile venirne fuori. Non si ritrova più la strada del ritorno. È un labirinto. Tu conosci l’origine del labirinto?
Scuoto la testa.
– A quanto si sa, a ideare per primi i labirinti furono gli abitanti dell’antica Mesopotamia. Estraevano le interiora degli animali, e in alcuni casi probabilmente anche quelle degli uomini, e in base alle loro forme predicevano il futuro. Avevano un’alta considerazione delle forme tortuose degli intestini. Perciò si ispirarono a esse nella costruzione del labirinto. Quindi si può dire che l’origine del labirinto è dentro di te. E che esso corrisponde al labirinto che esiste all’esterno.
– Metaforicamente parlando.
– Certo. È una metafora speculare. Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno. Perciò spesso, quando ti addentri nel labirinto che sta fuori di te, finisci col penetrare anche nel tuo labirinto interiore. E in molti casi è un’esperienza pericolosa.

In: "Kafka Sulla Spiaggia"di Haruki Murakami

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