domenica 26 marzo 2017

Carl Gustav Jung: Comincia sempre da te...


Ansel Adams
Comincia sempre da te; in tutte le cose e soprattutto con l'amore. Amore è portare e sopportare se stessi. La cosa comincia così. Si tratta veramente di te; tu non hai ancora finito di ardere; devono ancora arrivarti altri fuochi finchè tu non abbia accettato la tua solitudine e imparato ad amare.

Da:” Il Libro Rosso (Liber Novus)” di Carl Gustav Jung

José Ortega y Gasset: Tutti percepiscono l’urgenza di un nuovo principio di vita...


Anselm Kiefer
Tutti percepiscono l’urgenza di un nuovo principio di vita. Ma — come sempre accade in crisi simili — alcuni tentano di salvare il momento mediante un’intensificazione, esasperata e artificiale, del principio che è entrato in crisi: questo è il senso della esplosione «nazionalista» negli anni che corrono. E sempre — ripeto — è avvenuto così. L’ultima fiamma, la più lunga; l’estremo sospiro, il più profondo. Alla vigilia di scomparire, le frontiere sono affette da iperestesia, le frontiere militari e quelle economiche. Ma questi nazionalismi sono strade senza uscita. Si tenti di proiettarli nel futuro e si sentirà il limite. Di qua non si esce da nessuna parte. Il nazionalismo è sempre un impulso di direzione opposta al principio di nazionalizzazione. E’ esclusivista, mentre quest’ultimo è inclusivista.

In: "La ribellione delle masse (1930)", di José Ortega y Gasset

sabato 25 marzo 2017

Antonio Gramsci: Passaggio dal sapere al comprendere al sentire e viceversa dal sentire al comprendere al sapere...

Giuseppe Pellizza da Volpedo
Passaggio dal sapere al comprendere al sentire e viceversa dal sentire al comprendere al sapere. L’elemento popolare «sente», ma non comprende né sa; l’elemento intellettuale «sa» ma non comprende e specialmente non sente. I due estremi sono dunque la pedanteria e il filisteismo da una parte e la passione cieca e il settarismo dall’altra. [...] L’errore dell’intellettuale consiste nel credere che si possa sapere senza comprendere e specialmente senza sentire ed essere appassionato, cioè che l’intellettuale possa esser tale se distinto e staccato dal popolo: non si fa storiapolitica senza passione, cioè senza essere sentimentalmente uniti al popolo, cioè senza sentire le passioni elementari del popolo, comprendendole, cioè spiegandole e giustificandole nella determinata situazione storica e collegandole dialetticamente alle leggi della storia, cioè a una superiore concezione del mondo, scientificamente elaborata, il «sapere».

In: “Quaderni dal Carcere (Q11 §67)” di Antonio Gramsci

Pavel Aleksandrovič Florenskij: Per me la genialità, a differenza del talento, significa la capacità di vedere il mondo in modo nuovo...


Salvador Dalì
Per me la genialità, a differenza del talento, significa la capacità di vedere il mondo in modo nuovo e di incarnare quegli aspetti del mondo assolutamente nuovi che si sono visti. Il talento, invece, è la capacità di lavorare seguendo gli aspetti scoperti da un genio e di applicarli.

In: “ Non dimenticatemi (3 ottobre)”, di Pavel Aleksandrovič Florenskij

Bertrand Russell: Oltre alle riforme sociali utili alla sicurezza, c’è un mezzo più diretto a diminuire la paura: educarci al coraggio...


René Magritte
Oltre alle riforme sociali utili alla sicurezza, c’è un mezzo più diretto a diminuire la paura: educarci al coraggio. [...]
Il vero coraggio è fatto di calma e di raziocinio, e controlla gli impulsi del panico e della collera. Tutte queste forme di coraggio possono essere favorite dall’educazione.

Da: "Perché non sono cristiano", di Bertrand Russell

domenica 19 marzo 2017

Claudio Magris: Il viaggio nella sera senza meta si perde, s'impiglia in relitti semisepolti...

Claude Monet
Il viaggio nella sera senza meta si perde, s'impiglia in relitti semisepolti che fanno incespicare, imbocca sentieri cancellati. È come guardare un viso, sprofondare nelle acque degli occhi, venire risucchiati da una bocca.

Da: "Microcosmi", di Claudio Magris

Lucio Anneo Seneca: Non è mai inutile l’opera di un buon cittadino...

Affresco Romano
Non è mai inutile l’opera di un buon cittadino: lo si ascolta e lo si vede, aiuta col volto, col cenno, con la determinazione silenziosa e perfino con il suo incedere. Come certe sostanze curative giovano con l’odore ancor prima di essere gustate e toccate, così la virtù effonde i suoi effetti positivi anche da lontano e di nascosto.

In: " De tranquillitate animi” di Lucio Anneo Seneca